Nella campagna silenziosa della Valle d’Itria, circondato da ulivi secolari e muri a secco, Raz Degan ha scelto un modo di vivere in netta controtendenza rispetto al glamour delle luci di scena. Il celebre attore e regista israeliano ha messo radici a Cisternino, in Puglia, trasformando un antico trullo in una casa che è al tempo stesso rifugio, ispirazione e luogo di raccoglimento.

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Una scelta di vita tra natura e spiritualità
Degan non ha mai nascosto il suo desiderio di autenticità. Dopo una carriera tra cinema, reportage e avventure in solitaria, ha trovato nei paesaggi pugliesi la cornice ideale per un’esistenza più essenziale. Il trullo che abita non è una semplice dimora di charme: è un microcosmo spirituale, pensato per rallentare, meditare e vivere in armonia con l’ambiente.
Dall’esterno, la costruzione mantiene le linee pure dell’architettura vernacolare pugliese: tetti a cono, pietra a vista, portali ad arco. All’interno, ogni ambiente è il riflesso di un’estetica personale fatta di legni grezzi, tappeti etnici, sculture orientali e luce naturale. Tutto racconta un viaggio, non solo geografico, ma interiore.

Vivere in un trullo oggi: fascino, sfida, equilibrio
Abitare un trullo significa confrontarsi con un’eredità architettonica unica: spazi piccoli, muri spessi, temperatura stabile tutto l’anno. Raz Degan ha reinterpretato questi elementi secondo la propria visione, ampliando gli ambienti senza snaturarne lo spirito, e inserendo zone indipendenti per ospiti e momenti di condivisione.
La sua esperienza dimostra come si possa vivere un trullo in chiave contemporanea, con sensibilità, rispetto e cura dei dettagli. Non sorprende che la sua casa sia diventata un riferimento anche per chi cerca soluzioni abitative alternative, lontane dagli standard urbani.
Il trullo come simbolo della cultura pugliese
La scelta di Degan valorizza anche il patrimonio storico della regione. I trulli non sono solo icone da cartolina: sono l’espressione concreta di un modo di costruire sostenibile, nato dalla sapienza contadina e dall’adattamento all’ambiente.
L’eredità invisibile: silenzio, lentezza, autenticità
Non c’è solo design o fascino architettonico nel trullo di Raz Degan. C’è un messaggio che si legge tra le pietre: quello di una vita più lenta, meno rumorosa, capace di ascoltare il vento tra gli ulivi e di respirare insieme alla terra. Un invito implicito a riscoprire il valore del silenzio, della semplicità e della bellezza non urlata.