Negli ultimi giorni, al pari dell’Italia, la Francia è in una morsa di caldo torrido, difficile da sopportare un po’ per tutti, ma non si usano i condizionatori per difendersi, sai perché?
L’estate è ormai entrata nel vivo un po’ ovunque, in tutto il nostro Paese stiamo verificando un po’ ovunque quanto in questa stagione sia possibile toccare temperature elevatissime, che possono essere difficili da sopportare per ognuno di noi, non certamente solo per anziani e bambini, considerate le categorie più vulnerabili. Trovare un momento di sollievo appare alquanto complesso, sia di giorno sia a maggior ragione di notte, arrivando così a svegliarsi già stremati facendo fatica a chiudere occhio.
Chi ne ha la possibilità ha cercato di porre rimedio a questa situazione installando i condizionatori in casa, considerati ormai indispensabili per stare meglio nonostante possano comportare un investimento da non sottovalutare in fase di montaggio. La situazione non è del tutto diversa oltre i nostri confini, in Francia, ad esempio, si sono già superati spesso i 40°, ma il modo dei transalpini di difendersi dall’afa sembra essere del tutto diverso da nostro.
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Niente condizionatori in Francia: la scelta che va controcorrente
Ognuno di noi è ovviamente libero di agire come desidera in ogni ambito, è ovvio, ma spesso ci viene difficile comprendere alcuni modi di fare se sono del tutto diversi dai nostri. Basti pensare all’approccio nei confronti del caldo, molti amano l’estate, ma è difficile avere lo stesso approccio quando il termometro raggiunge livelli elevati come quelli attuali, che portano a boccheggiare un po’ ovunque.
Poter contare sui condizionatori rappresenta così un’occasione da sfruttare appieno, che può consentire di avere notevoli benefici, per questo chi ne ha uno non può che sentirs più tranquillo. Del tutto opposto è invece l’approccio dei francesi nei confronti di questo elettrodomestico, considerato come qualcosa di non così necessario, anche se questo provoca ogni anno discussioni accese a riguardo.
Emblematico è, ad esempio, quello che è successo un anno fa in occasione delle Olimpiadi che si sono tenute a Parigi, dove erano tantissimi gli atleti che si lamentavano per le condizioni insostenibili con cui dovevano convivere nel Villaggio Olimpico.
Una scelta sui generis ma corretta?
Pensare di rinunciare ai condizionatori quando si ha la possibilità di sfruttare uno strumento così utile sembra asurdo, almeno se non ci sono grandi motivazioni economiche che spingono a farlo. E invece in Francia sono davvero in pochi ad averne uno, ritenendolo quasi dannoso perché si vuole seguire “l’ideologia green”, che porta a ritenere questo apaprecchio utile, ma poco favorevole per l’ambiente.
E’ quindi inevitabile guardarsi attorno e pensare ad alcune alternative, anche se non tutti credono siano così efficaci. Tanti, ad esempio, riescono a notare qualche beneficio attraverso l’installazione dei pannelli solari (congeniali anche in un’ottica di risparmio dell’energia), oltre eventualmente all’utilizzo della versione portatile, che non richiede di fare alcun lavoro murario o interno. Anzi, se ne può avere solo uno da spostare tra le varie zone di casa senza alcun salasso per il proprio conto corrente.
Tra le soluzioni a cui ricorrere può esserci poi quella dei pavimenti rinfrescanti (l’esatto opposto del riscaldamento a pavimento sfruttato in inverno) e un incentivo alla diffusione di alberi e spazi verdi, importanti anche in un’ottica di sostenibilità e di benessere per le generazioni future.
Il messaggio lanciato dai Giochi è la chiave?
Un anno fa in occasione dei Giochi Olimpici erano stati diversi gli atleti che si erano lamentati per la difficile situazioni con cui erano stati costretti a convivere nel Villaggio. Impossibile non ricordare quanto fatto, ad esempio, dall’italiano Thomas Ceccon, che era stato sorpreso mentre dormiva in strada pensando in questo modo di trovare quel refrigerio che mancava all’interno. Del resto, non si poteva ipotizzare una buona prestazione se non si riesce a riposare a dovere, ragionamento valido anche per ognuno di noi e i suoi impegni di lavoro.
Chi non ha i condizionatori nella sua abitazione sa bene quanto si possa soffrire, per questo sostenere un’ideologia solo per smentire se stessi appare davvero poco plausibile e sensato.
Una battaglia politica
La volontà di ridurre il più possibile l’uso dei cnndizionatori, incuranti delle conseguenze fisiche che questa mossa può comportare, ha contribuito a scatenare un dibattito politico particolarmente acceso in Francia.
Tra le prime a prendere posizione a riguardo c’è stata Marine Le Pen, che ritiene sia giusto cambiare del tutto l’approccio sul tema: “È giunto il tempo che la Francia dispieghi un grande piano di equipaggiamento per l’aria condizionata. Lo lancerò già dal nostro arrivo al potere” – ha scritto sul suo profilo X. La giornata peggiore è stata finora quella del 30 giugno, è stato quindi inevitabile chiudere gran parte delle scuole, consapevoli di come sia difficile fare attività con questo clima torrido.
La donna sarebbe intenzionata a mettere in atto un vero “piano per l’aria condizionata“, così da inserirla in realtà a cui accedono tantissimi cittadini, quali ospedali, scuole, case di riposo e trasporti pubblici. Al momento il governo si è detto contrario, ma difficile si possa agire ancora a lungo in questo modo, ne va della salute di tutti.