Hai mai pensato di abbellire il giardino con la pianta del cappero? Si tratta certamente di qualcosa di diverso dall’ordinario, ma che può essere affascinante.
Chi la la fortuna di avere un giardino più o meno grande non ama certamente l’idea di vederlo spoglio, ma fa il possibile per arricchirlo con una serie di piante e fiori che possano renderlo più “vivo” e magari anche colorato. Ognuno può avere gusti differenti, ma può essere interessante prendere in considerazione qualcosa di inusuale, che non è facile trovare altrove, così da suscitare curiosità e attenzione anche da eventuali amici e familiari. Del resto, se questo dovesse permetterci di ricevere complimenti non potremmo che esserne orgogliosi.
Tra le opzioni da valutare ma forse non note a tutti c’è la pianta del cappero, che può essere apprezzata per una duplice caratteristica: dà fiori che sono belli da vedere, oltre a permettere di raccogliere i frutti, ovvero quello che spesso usiamo per rendere più saporiti molti piatti.
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Pianta del cappero: una soluzione davvero originale
Pensare di avere in giardino la pianta del cappero può essere una soluzione adatta per la sua versatilità, è infatti possibile coltivarla sia in casa, in un vaso, sia in giardino.
Il suo nome scientifico è quello di Capparis spinosa e rientra tra gli arbusti perenni appartenente alla famiglia delle Capparidaceae. Riconoscerlo non è difficile anche per chi non è esperto, grazie alle foglie carnose e fiori bianchi con stami rosa-violacei.
Si tratta di una specie che è originaria di luoghi che avevano estati calde e inverni non troppo freddi, per questo può crescere meglio in territori che hanno queste caratteristiche. È comunque consigliabile posizionarla in un posto in cui può avere almeno sei ore di sole al giorno, avendo cura di puntare su terreni drenati e umidi. Queste condizioni farebbero pensare che il Nord del nostro Paese non sia una zona ideale per avere questo tipo di pianta, in realtà se questa è di proprio gradimento si può scegliere di averla in vaso, per poi spostarla in un luogo coperto in inverno, così da evitare che possa subire danni se la temperatura dovesse scendere al di sotto dello zero.
Pianta del cappero in vaso: come gestirlo
Se lo si desidera è possibile tenere la pianta del cappero in vaso così da gestirla al meglio ed evitare che possa diventare troppo grande. Fondamentale è innanzitutto la scelta in cui tenerlo, in genere è consigliato un contenitore di terracotta con un buon drenaggio, meglio ancora se si punta su un terriccio misto che comprende sassi e argilla, soluzione ideale per garantire il drenaggio.
In estate anche al Nord può essere lasciata all’esterno, puntando soprattutto su un luogo in cui possa ricevere il sole per diverse ore della giornata. In inverno, invece, è bene spostarlo dove possa sentirsi al sicuro e non subire danni provocati dal maltempo, vento compreso (meglio quindi puntare su un luogo coperto).
Come coltivarlo in giardino
Chi desidera che questa pianta possa crescere e diventare rigogliosa, così da apprezzarne sia i fiori sia i frutti, può piantarla in giardino. Anche in questo caso è bene puntare su una zona in cui si ha la sicurezza che possa ricevere i raggi del sole, con un terreno drenante.
La cautela evidentemente dovrebbe essere maggiore quando le temperature calano, è comunque possibile proteggerla con un telo, utile a evitare che possa ghiacciare.
La durata
Uno degli aspetti positivi della pianta del cappero è rappresentato dalla sua durata. Questa è infatti una specie che può durare per decenni, spesso riesce a sopravvivere anche a inverni rigidi riuscendo a rigenerarsi in autonomia.
Potatura del cappero: come agire
Se si vuole cercare di favorire la fioritura della pianta è importante effettuare la potatura nei tempi più corretti. Si dovrebbe agire all’inizio dell’inverno, accorciando i rami a circa 1 centimetro dalla base. La raccolta dei frutti, che potranno essere poi utilizzati in cucina, dovrebbe invece avvenire a inizio estate, quando i boccioli sono ancora chiusi.
Pianta del cappero morta: come capirlo
Ci sono però dei segnali che possono permetterci di capire che la pianta non sia più in vita? I rischi potrebbero esserci se viene poco curata (anche se non richiede un controllo eccessivo) e se ele condizioni esterne non sono delle migliori. Tra i segnali che possono metterci in allarme ci sono la mancanza di foglie, specialmente in primavera, quando dovrebbe iniziare la nuova crescita e i rami che tendono ataccarsi in autonomia o semplicemente toccandoli.
Non è certamente ideale lasciarla a lungo in un vaso eccessivamente piccolo, condizione che ne ferma il processo di crescita, che può essere costante.