Scegliere di avere la pianta di mirto in giardino può rappresentare un’idea originale, non solo per chi ama la celebre bevanda sarda, è importante però gestirla nel modo migliore se si vuole che cresca bene.
Avere un giardino curato piace certamente a tutti, anche se può essere impegnativo, soprattutto se non si ha una grande esperienza nel settore e non si ha molto tempo da dedicare a questa attività. Spesso c’è chi ama distinguersi in questa scelta, per questo finisce così per decidere di puntare su tipologie che possono non essere note a tutti o comunque meno diffuse, ma che possono rendere il proprio spazio verde bello e fonte di ammirazione da parte degli estranei.
Chi sta pensando a qualcosa di insolito potrebbe così apprezzare la pianta di mirto, quella da cui viene estratta la celebre bevanda che si può gustare in Sardegna. Si tratta di qualcosa che non richiede un’attenzione costante e che può essere apprezzata perché rientra tra le specie sempreverdi, non a caso può arrivare a durare fino a 20 anni.
Cosa scoprirai
Pianta di mirto sardo: caratteristiche e modalità di coltivazione
Pur essendo una bevanda tipicamente sarda, la pianta di mirto può essere coltivata un po’ ovunque, con una predilezione per le zone mediterranee. Se la si vuole avere nel proprio giardino sarebbe bene prediligere una zona dove possa godere del calore del sole e che sia ben drenata solo dopo essersi assicurati della presenza di queste condizioni si potrà procedere con l’interramento (è diffuso soprattutto in Sicilia e in Sardegna, dove può contare su un clima favorevole).
Riconoscerla per i non addetti ai lavori non è difficile: è una pianta dalla forma arrotondata con foglie di colore verde scuro e fiori bianchi che possono assumere colore blu scuro e ricchi di olio essenziale. Decidere di piantarlo subito nel terreno non è però la scelta ideale, in genere servono anni per arrivare a un’altezza discreta, qualora si volesse optare per la coltivazione si può collocare una bacca intera, che contiene il seme, a una profondità di 15 millimetri, nelle vaschette nere da vivaio o in vaso.
Con il trascorrere del tempo la parte inferiore del vaso inizierà ad apparire più vuota, per questo si dovrà procedere con dei tagli mirati in modo tale che resti compatta.
Ogni quanto bagnarlo
Pur non essendo necessario seguirla con estrema costanza, ci sono alcune accortezze che devono essere necessariamente applicate nella gestione della pianta di mirto se si vuole che cresca nel modo migliore. Questo principio non può che riguardare l’irrigazione, che diventa fondamentale soprattutto tra marzo e ottobre, quando può asciugarsi più facilmente a causa delle temperature esterne. A livello generale è comunque importante non esagerare, se si nota che il terriccio è umido è meglio attendere prima di procedere, sia se si trova a terra sia in vaso.
Qualora si vada incontro a fasi in cui piove pochissimo, è consigliabile procedere almeno due volte alla settimana durante la primavera e l’autunno.
Gli usi alternativi
Uno dei motivi che può spingere a coltivare la pianta di mirto può essere la possibilità di sfruttarla per diversi usi alternativi a cui forse non tutti hanno pensato, ma che possono renderla utile. Si tratta infatti di una specie che ha importanti proprietà medicinali per la presenza di diverse sostanze nutritive, tra cui vitamine, minerali, antiossidanti e flavonoidi.
Tantissime persone trovano giovamento con l’assunzione di mirto quando soffrono di problemi digestivi come diarrea, nausea, vomito e stitichezza, oltre a ritenerlo un metodo naturale utile per disturbi quali asma, bronchite e influenza, ma c’ chi ne trae beneficio anche per malattie legate alla pelle quali eczemi e psoriasi.
Non si devono però trascurare anche le proprietà antinfiammatorie di questa specie, che la ritengono indicata per ridurre il gonfiore e il dolore associati a malattie infiammatorie come l’artrite reumatoide, oltre che per ridurre il mal di schiena. È inoltre perfetto per prevenire i danni causati dai radicali liberi e aiutare a prevenire l’invecchiamento precoce.