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L’infettivologo Matteo Bassetti, diventato noto nel pieno della pandemia, lancia l’allarme in merito alle spugne da cucina che usiamo, dove ci sarebbero tantissimi batteri. 

La pulizia in casa è certamente fondamentale per tutti, anche se c’è chi tende a essere ancora più maniacale e corre subito ai ripari non appena vede il primo granello di polvere. Questo dovrebbe valere ovviamente per ogni locale, ma non può che essere necessario prestare un’attenzione maggiore alla cucina, il posto in cui prepariamo pranzi e cene (alcuni mangiano anche lì) e dove si trovano quindi tutti gli alimenti.

Ognuno può scegliere il proprio metodo, ma certamente quello più veloce ed efficace è rappresentato dall’uso delle spugne, in grado di eliminare ogni residuo con una semplice passata, a maggior ragione se si utilizza il prodotto giusto. Ma sei sicuro di avere agito finora in modo corretto? Probabilmente no, a lanciare l’allarme ci ha pensato l’infettivologo Matteo Bassetti, diventato noto nel pieno della pandemia quando dispensava consigli utili su come evitare il contagio.

Spugne da cucina e batteri: l’allarme di Bassetti

Matteo Bassetti è direttore del reparto di Infettivologia al San Martino di Genova, ma pur vantando una lunghissima carriera in ospedale ha raggiunto la notorietà durante la pandemia, periodo in cui era presente in numerose trasmissioni Tv per dare aggiornamenti sui contagi e consigliare cosa fare per evitare di essere infetti. In quei mesi lui si è preso cura in prima persona di tantissimi pazienti ricoverati nella struttura, per questo non può che essere la persona adeguata per dare raccomandazioni importanti su cosa fare per essere in salute.

Troppo spesso, però, tendiamo a non pensare a quanto il rischio di accusare malesseri possa derivare da semplici azioni che portiamo avanti nella nostra quotidianità. Da allora il medico sfrutta in più occasioni il suo profilo social per far capire ai suoi follower quali siano i pericoli a cui prestare attenzioni, spesso più vicini di quanto si possa pensare. E uno di questi si riferisce a un oggetto che maneggiamo quotidianamente, anche più volte al giorno, le spugne da cucina, che possono essere considerate un vero ricettacolo di batteri.

Le parole che fanno rumore

Generare allarmismi non è certamente ideale, specialmente quando non è necessario, ma non si possono trascurare le parole di un medico specialmente se arrivano da qualcuno che è impegnato in prima linea da tempo ad aiutare i pazienti. E Matteo Bassetti rientra certamente tr questi nel suo messaggio relativo ai pericoli generati dalle spugne da cucina.

“Eccole – ha detto in un video pubblicato sul suo profilo Facebook dove mostra questo oggetto che tutti usiamo -. Queste sono le spugnette con cui immagino laviate i piatti. Questa è nuova e questa non lo è più tanto. È una spugnetta vecchia. Qual è il problema delle spugnette? È che sono dei ricettacoli di batteri”.

Ad avvalorare la sua tesi uno studio che lui ha voluto citare realizzato da un gruppo di ricercatori tedeschi che hanno analizzato 14 tipi di spugne, così da avere un dato il più possibile attendibile. “Hanno trovato all’interno di queste spugne molto utilizzate, Moraxella e Serratia, due batteri che sono anche responsabili di quel tipico odore cattivo che si sente nelle spugnette, quell’odore di refrescume (termine che indica un odore sgradevole spesso associato a stoviglie mal lavate, ndr)”.

Il cambiamento da attuare

Continuare ad agire come abbiamo sempre fatto, incuranti di quanto segnalato dai ricercatori, a detta di Bassetti sarebbe un grave errore, ne va della nostra salute. È quindi necessario avere un approccio diverso con le spugne da cucina se si vuole evitare di entrare in contatto con i batteri.

“Sapete quanti batteri ci sono all’interno di una spugnetta usata? – ha detto ancora il medico -. Quasi 10 volte la popolazione di tutta la Terra. Stiamo parlando di miliardi di batteri. Una concentrazione così alta di batteri la troviamo soltanto nelle feci

Come rimediare? Con un’azione semplice, ma fondamentale: “Dopo una settimana bisogna buttare via le spugne, perché bollirle o igienizzarle non serve. I batteri rimangono ancorati all’interno, quindi si stratificano. Non si può fare altro”.

I pericoli a cui prestare attenzione

Le spugne da cucina non sono però l’unico pericolo per la nostra salute che ci troviamo a maneggiare ogni giorno. Numerosi batteri possono depositarsi anche sugli utensili e sulle superfici presenti nel locale, cosa che può essere altrettanto rischiosa, visto che questi entrano in contatto con gli alimenti.
Basti pensare ai taglieri, che presentano già dopo qualche utilizzo una serie di solchi creati dai coltelli, è proprio in questi punti che i germi possono depositarsi senza che noi possiamo vederli a occhio nudo. È consigliabile averne uno diverso a seconda del tipo di cibo, quindi uno per quelli crudi, uno per quelli cotti, uno per la verdura, anche se non è certamente così agevole per tutti. Al termine di ogni utilizzo vanno ovviamente lavati e disinfettati.
Se possibile, sarebbero da evitare gli utensili in legno e i panni multiuso, ogni volta, infatti, possono entrare in contatto con i batteri, molto meglio puntare su qualcosa in plastica e usa e getta.

Di Ilaria Macchi

Laureata in Linguaggi dei Media all'Università Cattolica di Milano, sotto il segno della Bilancia, da sempre appassionata di giornalismo e comunicazione a 360 gradi. Mi piace scrivere di tutto, amo lo sport, e il calcio in modo particolare, oltre a moda e Tv.